La gamma Firewall: vernici ignifughe in classe 1
Con “Dieci più una domande all’esperto…” oggi ci occupiamo dei test per la determinazione della classe 1 delle vernici ignifughe.
La Linea Firewall si compone di una gamma di tutte vernici ignifughe in classe 1; così come è ormai nostra consuetudine siamo a tornati a parlare con Luca Alimenti, responsabile della gamma Firewall, per farci raccontare qualcosa in più sui test effettuati sulle vernici.
1) In cosa consiste nello specifico il test a cui vengono sottoposte le vernici ignifughe?
Il quadro normativo nazionale di riferimento è regolato dal DM 06/03/92 “Norme tecniche e procedurali per la classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei prodotti vernicianti ignifughi applicati su materiali legnosi”.
I metodi di prova per classificare il prodotto si compongono di 2 test:
- UNI 8457: Materiali combustibili suscettibili di essere investiti dalla fiamma su una sola
faccia – Reazione al fuoco mediante applicazione di una piccola fiamma
- UNI 9174 Reazione al fuoco dei materiali sottoposti all’azione di una fiamma d’innesco
in presenza di calore radiante.
Il test fondamentale che determina la classificazione è l’UNI 9174. Consiste nel determinare la velocità di propagazione di fiamma di un provino in MDF, collocato in una delle tre posizioni previste (parete, pavimento e soffitto in base alle condizioni d’uso finale), distante 10 cm da un pannello radiante che sviluppa 750°C (6,2 W/cm2) e da una fiamma di innesco collocata all’inizio del pannello.
La normativa italiana ha scelto l’MDF come campione di riferimento per i test perchè estremamente infiammabile e salvo qualche eccezione, la vernice certificata può essere applicata su qualsiasi supporto ligneo
Gli altri paesi europei non hanno una normativa specifica per il legno e diversificano per categoria i molti manufatti (Mdf, multistrato, massello, ecc).
2) Quali criteri devono soddisfare le vernici ignifughe per ricevere la classe 1?
I Parametri per classificare il prodotto verniciante sono i seguenti:
- Velocità propagazione fiamma (mm/min);
- Tempo di post incandescenza (s);
- zona danneggiata (mm);
- gocciolamento;
Sulla base dei risultati ottenuti su 3 provini da testare, viene attribuito un livello di comportamento, su una scala di tre. I livelli attribuiti vengono moltiplicati per fattori correttivi che tengono conto delle condizioni d’uso finale del prodotto e determinano una categoria su una scala di quattro.
Per ottenere la Classe 1 la fiamma:
- Non deve oltrepassare 150 mm o la sua velocità deve essere inferiore o uguale a 30 mm/min
- Non deve presentare gocciolamento di materiale infiammato e post-incandescenza minore o uguale a 180 s.
3) I test devono essere ripetuti, le classi attribuite vengono rivalutate ciclicamente?
Solo una procedura burocratica di rinnovo dell’omologazione ogni 5 anni. Tuttavia, la Renner ciclicamente e al di fuori di procedure obbligatorie, testa tutti i prodotti con la “fire-machine” UNI 9174
Nel caso in cui vengano apportate delle modifiche nella formulazione del prodotto verniciante allora occorrerà procedere ad un test di rivalutazione.
4) Nella messa a punto delle formulazioni ignifughe all’acqua qual è l’aspetto maggiormente da curare per poter ottenere la classe 1
Per ottenere una Classe 1 di Reazione al Fuoco su un pannello di MDF molto infiammabile, occorrerà ovviamente raggiungere i rigidi livelli prefissati dalla norma ma anche mantenere una buona trasparenza, copertura, resistenza chimica e meccanica.
E’ indispensabile cercare il miglior compromesso senza perdere di vista la sicurezza, principale obiettivo di tutti i prodotti ignifughi Firewall.
5) Che tipo di comportamento garantisce una superficie lignea trattata con le vernici ignifughe in classe 1, in caso d’incendio?
Come anticipato in precedenza, per tutti i nostri cicli ignifughi la sicurezza è sempre al primo posto.
Ai fatti utilizzando i cicli ignifughi certificati in Classe 1 di Reazione al Fuoco si rallenta notevolmente la propagazione della fiamma sul legno e si ritarda l’innesco e la combustione dei materiali più infiammabili presenti nell’ambiente circostante, è il caso di: un tendaggio, un tappeto, un cuscino o
materiale plastico. La possibilità di guadagnare minuti importantissimi per uscire incolumi dalla struttura interessata dall’incendio, è un obiettivo decisivo conseguito.
6) Qual’e’ stato il primo ciclo ignifugo della gamma ad aver ricevuto la classe 1?
Il ciclo monocomponente bianco all’acqua RAF-AP, assieme al ciclo poliuretanico trasparente RAF-T, omologati entrambi in Classe 1 di Reazione al Fuoco nel 2006, tutt’ora primi nelle vendite della gamma Firewall.
Successivamente gli stessi prodotti, hanno ottenuto altre certificazioni a livello europeo.
7) Perché Renner Italia ha voluto dedicare una linea di produzione alle vernici ignifughe?
Renner Italia ha sempre creduto in questa nicchia di mercato ad alto valore aggiunto, introducendo già nel 2006 una gamma di prodotti certificati.
Fino a poco tempo fa inoltre la normativa interessava solo edifici pubblici, ma oramai le strutture obbligate al rilascio del CPI sono molteplici. Bisogna sempre ricordare che la normativa antincendio viene applicata dove esiste un regolare e grande afflusso di persone come un aeroporto, un centro commerciale, ecc.
Tuttavia, entro breve, anche gli edifici residenziali saranno interessati dall’obbligo di prevenzione a tutt’oggi limitato ai condomini con un’altezza superiore ai 24m.
La Grenfell Tower, il palazzo andato in fiamme a Londra, sarà quasi sicuramente un’apripista per questo argomento; non tanto per irrigidire le normative già severe, ma per innescare le procedure di controllo che fino ad ora non sono o quasi mai state effettuate……..spero Italia compresa!
8) Le vernici ignifughe Renner sono tutti in classe 1, cosa li differenzia dai prodotti di altre aziende?
Innanzitutto Renner Italia sta privilegiando nelle formulazioni Firewall, prodotti a base acqua in quanto meno inquinanti e nocivi rispetto alla gamma proposta dalla maggior parte dei nostri diretti concorrenti. Sono esenti dalle formulazioni i metalli pesanti e gli additivi antifiamma/intumescenti impiegati, non rilasciano fumi molto pericolosi.
Inoltre il laboratorio di ricerca testa quasi tutti i giorni materie prime innovative attraverso la nostra “fire machine” interna, di cui solo pochissime altre aziende sono in possesso. In questo modo valutiamo regolarmente le novità che ci portano a formulare prodotti sempre più performanti e meno pericolosi.
9) Per gli addetti ai lavori qual’è il momento più delicato nel trattamento di una superficie che riceve il ciclo ignifugo ?
La difficoltà e l’efficacia dei cicli ignifughi dipende sempre dalle quantità utilizzate; è fondamentale che corrispondano esattamente alle grammature certificate, seguendo i giusti tempi di essiccazione, la metodologia applicativa e valutando sempre la compatibilità con legni particolari o vecchie vernici. La vernice al “posto giusto e nel modo giusto” insomma!
10) Quali sono le modalità di manutenzione per le vernici ignifughe in classe 1?
Un ciclo ignifugo se applicato a regola d’arte si comporta come un prodotto verniciante standard; gli additivi antifiamma presenti non scadono e inoltre i manufatti ignifugati non si degradano in quanto non sono esposti all’esterno. L’unica accortezza è verificare periodicamente il film di vernice quando l’applicazione è stata effettuata a pavimento. Inoltre se è vero che una vernice per parquet ignifuga ha una resistenza meccanica di molto superiore a un ciclo per parete o soffitto, è altrettanto innegabile vero che il pavimento di un centro commerciale sarà calpestato da migliaia di persone in un solo giorno, per cui il deterioramento è inevitabile.
11) Qual è il prodotto per il settore che Renner vorrebbe realizzare e ancora non ha?
Renner sta studiando vari cicli tra cui un impregnante e un prodotto unico non catalizzato, tutti a base acqua. Inoltre vorremmo entrare nel mercato dell’edilizia, certificando alcuni prodotti in Resistenza al Fuoco non solo per strutture portanti in legno ma anche per CLS e acciaio. Un mercato vastissimo che ci porterà a chiudere il cerchio nei contracts pubblici dove esistono contemporaneamente richieste di prodotti certificati in resistenza e reazione al fuoco su più tipi di supporti.
Abbiamo già affrontato con soddisfazione materiali diversi dal legno certificando cartone e poliuretano espanso, ora ci stiamo muovendo su tessuti, laminati e pvc.
Chi si ferma è perduto……!