Teatro Massimo di Palermo
I teatri sono il tempio della cultura. Un tempio in cui il legno ha una parte da protagonista: dal palcoscenico alle sedute, dai palchi ai soffitti e le decorazioni. Il tour di Firewall per i teatri più belli al mondo arriva in Sicilia per raccontare la storia del Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo, meglio conosciuto come Teatro Massimo: con i suoi oltre 7.700 metri quadri di superficie e un auditorium con 5 ordini di palchi più il loggione, il Massimo è il teatro lirico più grande d’Italia e il terzo in Europa dopo l’Opéra Garnier di Parigi e l’Opera di Stato di Vienna.
LA COSTRUZIONE
Il progetto di dotare Palermo di un grande e moderno teatro d’opera risale a prima dell’Unità d’Italia, ma ebbe un’accelerazione solo dopo il 1861. Il 10 settembre 1864 il sindaco di Palermo, Antonio Starabba, bandì un concorso aperto ad architetti italiani e stranieri, con l’obiettivo di “provvedere alla mancanza di un teatro che stesse in rapporto alla cresciuta civiltà ed a’ bisogni della popolazione”. Una commissione indipendente, composta da un tedesco, un francese e un italiano, conferì il primo premio a Giovan Battista Filippo Basile, noto architetto palermitano.
La prima pietra del Teatro Massimo fu posta il 12 gennaio 1875, ma i lavori subirono una lunga battuta d’arresto dal 1878 al 1890. Alla morte, nel 1891, di Giovan Battista Filippo Basile subentrò il figlio Ernesto Basile, anche lui architetto di fama e raffinato rappresentante del Liberty europeo, che completò i disegni necessari per l’ultimazione del teatro. L’inaugurazione avvenne il 16 maggio 1897 con il Falstaff di Giuseppe Verdi, opera che ancora non era stata mai eseguita a Palermo, sotto la direzione di Leopoldo Mugnone.
LO STILE
La struttura esterna del Teatro Massimo di Palermo è di stile neoclassico-eclettico. La facciata, che trae ispirazione dai templi greci e romani, è caratterizzata da una scalinata monumentale ai lati della quale sono posti 2 leoni bronzei che raffigurano la Tragedia e la Lirica, alte colonne con capitelli corinzi e una grande cupola metallica. Sull’architrave del portico è incisa la frase, attribuita al ministro del Regno d’Italia Camillo Finocchiaro Aprile, “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.
L’interno rivela l’impronta Liberty di Ernesto Basile, con ricche decorazioni e dipinti di diversi artisti, tra cui Ettore De Maria Bergler, Michele Corteggiani, Luigi Di Giovanni, Rocco Lentini, Giuseppe Enea ed Enrico Cavallaro. L’auditorium (la “Sala grande”) a ferro di cavallo dona al teatro un’acustica perfetta: nel progetto di Basile poteva ospitare fino a tremila spettatori, ridotti secondo le vigenti norme a 1.247 posti.
Al centro del secondo ordine di palchi c’è il palco reale da 27 posti, interamente rivestito in mogano e arredato con divani e poltrone di broccato rosso. Il soffitto della sala è costituito dalla “Ruota simbolica”, un capolavoro di arte e ingegno composto da 11 elementi raffiguranti il Trionfo della musica – opera di Luigi Di Giovanni su progetto di Rocco Lentini – che si aprono verso l’alto, permettendo così la ventilazione della sala.
Da segnalare anche la “Sala pompeiana”, di forma circolare e originariamente riservata ai nobili. È detta anche “Sala dell’eco” per via della particolare acustica: il riverbero che si produce parlando all’interno della sala va aumentando man mano che ci si avvicina al suo centro.
LA STORIA
Nei primi decenni di attività, il Teatro Massimo fu affidato a imprese private, fino al 1935, quando con un decreto del ministro della Cultura popolare venne proclamato Ente teatrale autonomo. Nel 1974 il teatro venne chiuso per lunghi lavori di ristrutturazione, che durarono fino al 12 maggio 1997: per la riapertura si tenne un concerto diretto nella prima parte da Franco Mannino e nella seconda parte da Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker.
CURIOSITÀ
Per edificare il Teatro Massimo di Palermo venne demolita un’ampia area nei pressi di porta Maqueda, in cui sorgevano 3 chiese con altrettanti monasteri: la Chiesa delle Stimmate, la Chiesta di San Giuliano e la Chiesa di Sant’Agata. La tradizione narra che una suora detta “la monachella”, la cui tomba sarebbe stata profanata durante i lavori di costruzione, si aggiri ancora per il teatro.
VISITARE IL TEATRO MASSIMO DI PALERMO
Il Teatro Massimo di Palermo è aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 18. La visita guidata, dalla durata di 30 minuti, è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Per i gruppi è possibile organizzare su prenotazione visite guidate in orari differenti.