L’incendio del Summerland Leisure Complex del 1973
Il 2 agosto 1973, l’Isola di Man, nel Regno Unito, fu teatro di una delle tragedie più devastanti della sua storia: l’incendio del Summerland Leisure Complex. Questo disastro, che causò la morte di 50 persone e il ferimento di oltre 80, rivelò gravi carenze nella sicurezza antincendio e nella progettazione degli edifici pubblici. Il Summerland, considerato un simbolo di modernità e innovazione, divenne tristemente noto per uno dei peggiori incendi in un centro ricreativo mai registrati.
Indice
L’Isola di Man
L’Isola di Man è una piccola isola situata nel Mar d’Irlanda, tra la Gran Bretagna e l’Irlanda. È conosciuta per il suo paesaggio pittoresco, la ricca storia celtica e il famoso Tourist Trophy, una storica gara motociclistica che si tiene da oltre un secolo.
L’isola gode di uno status speciale come dipendenza della Corona britannica, con una propria amministrazione autonoma. Una curiosità particolare riguarda la bandiera dell’Isola di Man: il suo simbolo è un triscele, simile alla trinacria della Sicilia, rappresentando tre gambe piegate che si uniscono al centro. Secondo alcuni il simbolo mannese deriverebbe proprio da quello siciliano.
In epoca vittoriana, Man diventò un luogo di villeggiatura rinomato per gli inglesi. Il turismo raggiunse il suo picco nella prima metà del ‘900, per poi declinare costantemente.
La capitale dell’Isola di Man è Douglas, una cittadina di poco più di 25 mila abitanti situata sulla costa sud-orientale, alla foce del fiume Douglas.
È qui che si trovava il Summerland Leisure Complex, un grande centro ricreativo per turisti.
Il Summerland Leisure Complex
Inaugurato nel 1971, il Summerland Leisure Complex era un’attrazione turistica all’avanguardia per l’epoca. Situato su un terreno di quasi un ettaro e mezzo, l’edificio copriva oltre 4500 mq. Il complesso includeva diversi bar e ristoranti, saune, una sala da ballo, una pista di pattinaggio e sale giochi su cinque piani. Il tutto con un sistema di climatizzazione che in quegli anni era assai raro trovare in strutture del genere. All’esterno, si trovava in campo da mini-golf.
Costato più di 2 milioni di sterline (equivalenti a circa 35 milioni attuali), il Summerland Leisure Complex poteva ospitare fino a 10 mila persone.
Era caratterizzato da un’architettura modernista con un rivestimento in polimetilmetacrilato per le facciate a parte del tetto. Tale polimero termoplastico, trasparente e leggerissimo, permetteva l’ingresso di molta luce.
Il progetto fu seguito da due diversi architetti, uno per la struttura interna e uno per quella esterna. Il mancato coordinamento tra i due fu tra le concause della tragedia che si verificò nel 1973.
L’incendio al Summerland Leisure Complex
La sera del 2 agosto del 1973, in piena alta stagione, c’erano circa 3.000 persone all’interno dell’edificio. Fuori, accanto al campo da mini-golf, in piccolo chiosco in disuso, tre ragazzini di Liverpool stavano fumando sigarette di nascosto dopo essere entrati forzando la serratura. Due di loro avevano 12 anni, un altro 14. Per via di una sigaretta o di un fiammifero gettato via con poca attenzione, il chiosco, realizzato in materiale plastico, prese fuoco.
Inizialmente — come confessarono in seguito — provarono a soffocare le fiamme, ma l’incendio prese il sopravvento e loro scapparono.
Il chiosco crollò rapidamente sul fianco dell’edificio principale, che in quella zona era rivestito in Galbestos, una lamiera d’acciaio profilata con feltro di amianto rivestito di bitume. Le fiamme attecchirono, e trovarono un ottimo combustibile nello strato insonorizzante interno. Anche il rivestimento in polimetilmetacrilato prese fuoco: sciogliendosi, favorì l’entrata di ossigeno, causò ulteriori roghi nell’edificio e ferì diverse persone.
Sfortunatamente, nessuno pensò di chiamare immediatamente i soccorsi, che infatti arrivarono soltanto dopo venti minuti, allertati da un tassista di passaggio quando oramai l’incendio aveva inghiottito l’intera struttura.
I visitatori furono presi dal panico e, in mancanza di solido piano di evacuazione, cercarono le uscite. Diverse porte antincendio, tuttavia, erano chiuse a chiave. Questo causò la morte per schiacciamento di alcune persone.
Alla fine le vittime furono 50. 80 i feriti.
Le conseguenze dell’incendio
Trattandosi di un atto accidentale, pur avendo causato una terribile tragedia, i tre ragazzini responsabili di aver innescato l’incendio se la cavarono con delle piccole multe. Le indagini evidenziarono invece le responsabilità di una pessima progettazione dell’edificio, dell’uso di materiali non adatti e del mancato rispetto di diversi regolamenti. Sottolinearono anche la pessima organizzazione in tema di sicurezza, che portò al mancato allertare le autorità per tempo e all’ imperdonabile ritardo nell’evacuazione.
Ciò che rimase del Summerland Leisure Complex fu demolito due anni dopo. Nel ’76 il centro venne ricostruito, ma in dimensioni minori. Per via di una grande alluvione verificatasi nel 2002, anche il nuovo edificio dovette definitamente chiudere, per poi essere smantellato nel 2006.
Dopo il disastro del Summerland Leisure Complex — tra i peggiori mai accaduti in un centro ricreativo per turisti — sull’onda dell’enorme impatto emotivo e psicologico che la tragedia ebbe sulla popolazione, il governo britannico e quello dell’isola hanno inasprito le normative antincendio.