L’incendio del Bradford City Stadium del 1985

 In grandi incendi

Il 1985 fu un annus horribilis per il calcio europeo. Una dietro l’altra, nel medesimo mese di maggio, si verificarono due grandi tragedie. La più conosciuta è la cosiddetta strage dell’Heysel: a causa della violenza degli hooligan durante la finale della Coppa dei Campioni disputata a Bruxelles tra Liverpool e Juventus, persero la vita 39 persone e oltre 600 rimasero ferite. Meno noto — perlomeno in Italia — ma ancora più letale fu l’incendio del Bradford City Stadium, che si verificò nel Regno Unito appena 18 giorni prima di Heysel. Morirono in 56, e i feriti furono 265.

La città di Bradford e il suo stadio

Panorama dall'alto della città di Bradford, nel Regno Unito

Con i suoi quasi 350mila abitanti (che superano 500mila con l’area metropolitana che la circonda), Bradford si trova nel West Yorkshire, contea nella parte nord-settentrionale dell’Inghilterra.
La città ha una grande storia industriale, e a metà XIX secolo è diventata uno dei più importanti centri tessili del Regno Unito.

Come in ogni luogo del paese, anche a Bradford il calcio riveste una grande rilevanza, che trascende l’ambito puramente sportivo ed entra a pieno titolo nella cultura e nella società. Lo stadio, quindi, è una sorta di luogo sacro, e quello di Bradford ha una lunga storia alle spalle.
Costruito nel 1886, inizialmente ospitava una squadra di rugby: il Manningham Rugby Football Club. Nel 1903 il club si “convertì” al calcio, rinominandosi in Bradford City Association Football Club, che esiste ancora oggi e che attualmente milita nella League Two, cioè la quarta (e ultima) serie del calcio professionistico inglese.
Nel 1908 lo stadio fu profondamente ristrutturato e ampliato su progetto di Archibald Leitch, un architetto specializzato in strutture sportive. Nei dei decenni l’impianto continuò a essere aggiornato in base ai regolamenti.

L’incendio del Bradford City Stadium dell’11 maggio 1985

Vista dall'esterno, lungo la strada, dello stadio da calcio del Bradford City, nel Regno Unito

L’11 maggio del 1985 era un sabato. Nel primo pomeriggio, il Bradford City stava giocando in casa contro il Lincoln City. Era l’ultima partita della stagione del campionato di quella che allora si chiamava Third Division (oggi è la League One).
Attorno alle 15.40 — all’incirca al 40º minuto della partita — nel settore G dello stadio iniziò a levarsi del fumo, subito seguito da fiamme. Se ne accorse anche il commentatore televisivo che stava facendo la telecronaca dell’incontro.

L’arbitro, avvertito dal guardialinee, fermò immediatamente i giochi e fu dato l’ordine di evacuazione. Le fiamme si estesero rapidamente, soprattutto a causa dei materiali utilizzati nella costruzione della tribuna, composta principalmente di legno — a fine stagione avrebbe dovuto essere sostituita da una in metallo, in quanto non regolamentare nella seconda divisione, dove il Bradford City avrebbe giocato l’anno successivo.

In appena 9 minuti, l’intera tribuna era in cenere. Il rogo iniziò inoltre a divorare la tettoia (anch’essa in legno e destinata a essere rimossa, come la tribuna), che precipitò sul pubblico già intossicato dal fumo.
Per via del panico incontrollato, la situazione peggiorò ulteriormente, con gente che si accalcava per raggiungere le uscite, che tra l’altro erano insufficienti per il numero di spettatori.

I pompieri giunsero appena 4 minuti dopo che fu dato l’allarme. Al loro arrivo, tuttavia, la situazione era già drammatica.
Alla fine, i morti furono 56, tra cui diversi ragazzi e bambini. Non fosse stato per alcuni atti di eroismo di spettatori e forze dell’ordine, avrebbero potuto essere molti di più. 265, invece, i feriti.

Le cause del rogo

Cartello di uscita di sicurezza in uno stadio da calcio

Dalle successive indagini, si scoprì che la probabile causa scatenante fu un mozzicone di sigaretta acceso gettato senza accortezza. Questo incendiò alcuni dei molti detriti e rifiuti accumulatisi sotto la tribuna.
Ma furono le concause a essere cruciali in questo incidente: innanzitutto la già citata tribuna in legno, ormai vetusta. Poi la scarsità di uscite di sicurezza adeguate; la mancata presenza di estintori, rimossi per evitare atti di vandalismo; lo spazio vuoto sotto i sedili, che favoriva l’accumularsi di detriti incendiabili; l’assenza di steward che potessero aprire le uscite chiuse a chiave.

Le conseguenze dell’incendio del Bradford City Stadium

Vista dall'esterno e dal basso di uno stadio da calcio in ristrutturazione, con una gru al lavoro

La tragedia scatenò una grandissima discussione nel Regno Unito. Come conseguenza diretta del disastro, il governo nominò il giudice Oliver Popplewell a capo di una commissione di inchiesta. A partire da questa, furono emanati nuovi regolamenti per gli stadi di calcio britannici. Tra questi, la rimozione delle tribune in legno, il divieto di fumare sugli spalti e l’introduzione di regolamenti antincendio più stringenti.

Le famiglie delle vittime e i feriti furono risarciti con oltre 3 milioni e mezzo di sterline raccolte attraverso un fondo speciale.
Lo stadio del Bradford City fu ricostruito. I lavori andarono avanti per oltre un anno (durante il quale la squadra giocò altrove le partite casalinghe) e il nuovo stadio fu inaugurato nel 1986, diventando un simbolo di rinascita per la città.

Vecchia targa arrugginita che indica la presenza di un idrante nel castello di WindsorVista dall'alto del porto di Hoboken, New Jersey, sul fiume Hudson