Le vernici antincendio nel restauro del patrimonio artistico
Il nostro Paese ha un patrimonio artistico e storico che non ha eguali nel mondo. Millenni di storia e opere dal valore inestimabile riempiono i 300 mila km2 di territorio, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Basta alzare lo sguardo e troviamo tesori ovunque: nelle chiese, nei musei, nei palazzi cittadini, nei castelli medievali, nelle ville progettate da grandi architetti del passato, tra gli scavi archeologici. Non a caso, tra le principali attività del Corpo dei Vigili del Fuoco c’è anche la salvaguardia di tale patrimonio. Per via delle antiche strutture, dei materiali usati e dell’inesorabile effetto del tempo, infatti, molti luoghi di interesse artistico-culturale sono a rischio. Le attività di restauro sono dunque anche un’occasione per andare a intervenire, dove possibile, sulle situazioni più problematiche. E tali interventi possono coinvolgere — come vedremo — pure le vernici antincendio.
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La sicurezza antincendio degli edifici tutelati
Come sappiamo, le normative impongono agli edifici interessati a un grande afflusso di persone di utilizzare elementi in legno trattati con vernici ignifughe.
Gli edifici pubblici e i luoghi aperti al pubblico — dai teatri alle chiese, dagli hotel ai musei — dovrebbero rispettare tali regolamenti.
Tuttavia, per gli edifici che hanno valore storico-artistico sottoposti a tutela, esistono deroghe laddove non sia possibile osservare le norme per salvaguardare le esigenze di conservazione dei beni. In certi casi, interventi troppo invasivi potrebbero andare a intaccare l’edificio in sé e ciò che contiene.
D’altra parte, se attuabili, i dispositivi di sicurezza — in primis quelli antincendio — possono preservare quelli che sono dei veri e propri patrimoni della collettività, e impedire, oltre alla tragica perdita di vite umane, anche l’irrimediabile distruzione di tali tesori.
È dunque fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze di conservazione e mantenimento e quelle relative alla sicurezza.
Le vernici antincendio come dispositivo di sicurezza per il patrimonio artistico e storico
È proprio nelle fasi di restauro di tali strutture che si apre l’opportunità di intervenire, per evitare disastri come — per citarne uno recente e di portata globale — l’incendio della cattedrale di Notre-Dame, avvenuto nel 2019.
La fase di progettazione delle misure di sicurezza è quindi delicatissima, e necessita di molte figure professionali differenti, che sappiano valutare il rischio e fare le scelte migliori.
Di questo parla anche un documento intitolato Rischio incendio ed esplosione in edilizia. Prevenzione e procedure di emergenza, nato dalla collaborazione tra Inail e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Pubblicato nel 2020, suggerisce, nell’ambito del restauro di beni tutelati, di impiegare «materiali e sostanze incombustibili o comunque meno suscettibili all’incendio» come ad esempio «utilizzando stucchi e solventi non infiammabili» e «trattando i materiali combustibili con vernici ignifughe».
Riguardo alle vernici ignifughe — che noi di Renner Italia produciamo con il marchio Firewall — le tecnologie permettono continui miglioramenti, alla ricerca proprio di quell’equilibrio tra esigenze di sicurezza e risultati estetici. Oggi le vernici antincendio offrono soluzioni impensabili fino a qualche anno fa. E questo è un bene anche per tutte e tutti noi, dato che la ricchezza artistica e culturale appartiene a ogni cittadino.