Le vernici
ignifughe
abbattono
la tossicità
dei fumi
Le vernici ignifughe Firewall creano una barriera che limita la combustione del supporto. Come si comportano gli additivi presenti nelle formulazioni di fronte a una intensa fonte di calore? Innescano processi chimici atti a rilasciare acqua, abbassando la temperatura sul manufatto. Al contempo le vernici tolgono ossigeno alle fiamme, producendo biossido di carbonio.
In alcuni casi formano una barriera vetrificata. In altri, il film di vernice si gonfia notevolmente (intumescenza), producendo una schiuma compatta.
Il compito delle cariche ignifughe è quello di interrompere il ciclo autoalimentato di combustione, riducendo la velocità delle reazioni chimiche e/o fisiche che hanno luogo in uno o più degli stadi che lo costituiscono. L’effetto ultimo di un ritardante di fiamma, qualunque sia il suo meccanismo di azione, è quello di ridurre la velocità di trasferimento del calore al polimero sotto il valore minimo richiesto per l’autoalimentazione della combustione.
Gli inibitori
delle fiamme
Il problema nasce quando questi efficaci additivi antincendio iniziano il processo di inibizione delle fiamme e della combustione rilasciando sostanze tossiche. I migliori prodotti antifiamma sono i maggiori produttori di gas tossici e corrosivi. Sappiamo con certezza che la maggior parte delle vittime di un incendio è dovuta al fumo piuttosto che al fuoco (dal 55 al 75%).
Purtroppo solo alcune normative prevedono l’analisi della tossicità dei fumi, alcuni test valutano solamente la quantità di fumi emessa o la loro opacità.
Tutti i cicli ignifughi Firewall hanno escluso dalla formulazione ogni sostanza a base alogena limitando le cariche fosfatiche e utilizzando principalmente cariche a base azotata.