Il legno tra i materiali più ecosostenibili
Negli ultimi anni si parla molto di bioedilizia e di architettura sostenibile, indicando quegli edifici che si ispirano ai concetti espressi fin dagli anni ’70 dal movimento tedesco della cosiddetta Baubiologie (termine che significa appunto “bioedilizia”). Cinque i principi che guidano tale approccio: sostenibilità di materiali e lavorazioni; considerazione dell’intero ciclo di vita di una struttura (quindi prima ancora che venga costruita e dopo la dismissione); bilancio dell’impatto sull’ambiente; compatibilità con la zona circostante e con la natura in generale; benessere di chi abita l’edificio, di chi lo usa, di chi vive nei pressi. Importantissimi, da questo punto di vista sono i materiali usati per costruire. Vediamo dunque quali sono i materiali più ecosostenibili.
Indice
Caratteristiche dei materiali nella bioedilizia
- Sono naturali.
- Sono facilmente reperibili e non in via di esaurimento/estinzione.
- Provengono da risorse rinnovabili.
- Hanno un basso impatto sull’ambiente in fase di estrazione e lavorazione.
- Favoriscono il risparmio energetico (ad esempio attraverso l’isolamento termico, la ventilazione naturale, ecc.).
- Hanno una lunga durata.
- Sono riciclabili o facilmente smaltibili.
- Non devono avere sostanze pericolose al loro interno, o che rilascino gas o componenti chimici dannosi per l’ambiente o per le persone.
- Sono resistenti e sicuri per chi costruisce e per chi abita la struttura.
Queste le qualità che i materiali dovrebbero avere. Molte, se non tutte, si ritrovano in quegli elementi naturali usati per centinaia, spesso migliaia di anni in tutto il mondo.
Il legno: il materiale ecosostenibile per eccellenza
Il legno è il materiale più versatile ed ecosostenibile che possa esistere: è naturale, di facile reperibilità e proviene da risorse rinnovabili. Le emissioni prodotte per estrazione, lavorazione e trasporto sono ampiamente bilanciate dagli alberi stessi da cui proviene. Inoltre è duttile, riutilizzabile, riciclabile, durevole e dotato di grande resistenza meccanica. È un ottimo isolante termico e acustico ed è considerato un materiale antisismico per la sua caratteristica di assorbire energia.
Infine, contrariamente a quanto si pensi, le strutture in legno hanno una resistenza al fuoco più alta rispetto a quelle tradizionali.
La reazione di questo materiale alle fiamme, infatti, è la carbonizzazione esterna. Essa protegge la parte più interna, che viene consumata a velocità molto basse (circa 0,7 mm al minuto) consentendo alle caratteristiche meccaniche di restare sostanzialmente invariate per lungo tempo. Le strutture in legno, dunque, collassano molto meno rapidamente rispetto a quelle in acciaio e in cemento armato. Questo garantisce più tempo per la messa in salvo di persone e cose.
La resistenza al fuoco del legno può ulteriormente aumentare per mezzo dell’uso di vernici ignifughe, come quelle della gamma Firewall di Renner Italia. Tali prodotti frenano l’innesco dell’incendio, ritardano la propagazione delle fiamme e limitano l’emissione di gas tossici.
Gli altri materiali più ecosostenibili per l’edilizia
Esistono anche altri materiali, alcuni dei quali usati fin dall’antichità e altri, sorprendenti, frutto di studi e tecnologie più recenti.
Vediamo quali sono.
Il sughero
Può essere inserito all’interno di blocchi di laterizio forati, così da creare una struttura portante. È un isolante termico e acustico molto efficace.
Si usa soprattutto in pannelli, per l’isolamento termico e acustico. Si può impiegare inoltre come parquet.
La paglia
Ha una elevata capacità isolante, è anallergica, fonoassorbente e riciclabile.
Dopo la trebbiatura, viene pressata e raccolta in “balle”. Si impiega sui tetti e si può utilizzare per fare mattoni.
La fibra di cellulosa
È un materiale termoisolante che si ricava dalla carta riciclata. Grazie alla struttura porosa può raccogliere grandi quantità di acqua. Non contiene sostanze tossiche, è traspirante, fonoisolante e fonoassorbente. Viene trattata (con sali di boro) per diventare ignifuga e inattaccabile da insetti.
La fibra di cellulosa è uno dei materiali più utilizzati come isolante termico e acustico.
Le canne palustri
Si trovano lungo le rive di fiumi e dei laghi, e crescono rapidamente.
Vengono fatte essiccare, compresse tra loro e legate per ottenere stuoie e pannelli portaintonaco. Questi hanno ottima capacità termo-acustica, sono traspiranti e resistenti alle muffe.
Le fibre vegetali sono tra i materiali più ecosostenibili
Tra queste le più usate sono quella di canapa, di lino, di cocco, di juta, di kenaf e di mais. Sono isolanti termo-acustici, traspiranti, regolano l’umidità, resistono a muffe o insetti, e non contengono sostanze nocive o chimiche. Alcune di queste hanno anche proprietà ignifughe.
Si adoperano perlopiù per pannelli per intercapedini o per la realizzazione, mescolate alla calce, dei cosiddetti biomattoni.
La lana di pecora
È una fibra proteica, un materiale elastico, traspirante, robusto e riciclabile. Inoltre ha proprietà fonoassorbenti, isola dai campi elettromagnetici e assorbe l’umidità. È antiallergica (fa da filtro a polveri e batteri) e ignifuga: perché in caso di incendio le fiamme si autoestinguono senza emettere gas tossici.
Si impiega come isolante.
Il vetro cellulare
È vetro riciclato (ad esempio da vecchie lampade al neon, dai lunotti delle vetture, ecc.) e compresso in pannelli. È ignifugo, idrorepellente, resistente alla compressione e non emette gas tossici. Viene adoperato principalmente come riempimento di solette nei pavimenti o nelle fondazioni.
I funghi tra i materiali più ecosostenibili
Per sostituire le schiume plastiche si è iniziato a usare il micelio dei funghi, inserendolo tra le pareti come isolante. In circa un mese il materiale si asciuga e rende la parete ermetica, ignifuga, isolante e priva di composti organici volatili.