I migliori 10 video musicali con fuochi e incendi
Quella del fuoco è un’allegoria assai diffusa nel mondo della canzone. Simbolo di passione e distruzione, di disperazione e rinascita, incarna perfettamente pensieri e stati d’animo degli artisti e dei loro pezzi. Anche nei video musicali appare piuttosto spesso. Vediamo allora i migliori 10 video musicali con fuochi e incendi.
Indice
- Brucia la casa dei Talking Heads
- George Michael dà fuoco al passato
- Il messaggio ecologista di Michael Jackson
- L’ambiguità dei Radiohead
- Fatboy Slim fa esplodere cose
- Le fiamme di solitudine dei System Of A Down
- La casa dei divertimenti di P!nk tra i migliori video musicali di fuochi e incendi
- L’amore tossico di Eminem e Rihanna
- Il dramma di David Guetta
- Le brave ragazze come Billie Eilish vanno all’inferno
Brucia la casa dei Talking Heads: Burning Down the House, 1983
Intitolato letteralmente “mandare a fuoco la casa”, il brano fu uno dei più grandi successi dei Talking Heads di David Byrne. Fu il cantante stesso a dirigere il video. Questo alterna filmati del gruppo che suona in una sala da ballo vuota e filmati di Byrne che si esibisce davanti a una schermo, dove vengono proiettate immagini di una folla a un concerto e di fiamme che ardono.
Curiosità: il pezzo fu bandito per qualche tempo dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 perché considerato inappropriato, per via del titolo.
George Michael dà fuoco al passato: Freedom 90, 1990
Qui le fiamme sono quelle della rinascita. George Michael, dopo aver abbandonato il duo degli Wham! nel 1987 e aver intrapreso la carriera solista, avrebbe voluto essere apprezzato anche come cantautore. Per segnalare il suo cambio di percorso artistico, canta di libertà in un video (diretto dal grande regista David Fincher) in cui i simboli del suo album precedente, e quindi del suo passato, bruciano o esplodono.
Nel filmato appaiono alcune delle supermodelle più celebri degli anni ’90, come Naomi Campbell, Cindy Crawford, Linda Evangelista e Christy Turlington.
Il messaggio ecologista di Michael Jackson: Earth Song, 1995
Il brano di Jackson è apertamente ecologista. Il video — diretto dal fotografo Nick Brandt — è stato girato in diverse regioni del mondo, e parla di distruzione e rinascita del pianeta.
La prima location è la foresta pluviale amazzonica. I nativi che appaiono sono reali, non attori. Il secondo luogo protagonista è Karlovac, in Croazia, una zona di guerra. Poi c’è la Tanzania, con scene di bracconaggio e caccia. Infine New York, con un incendio boschivo (simulato).
Vincitore di svariati premi, il video ha un messaggio positivo. Michael Jackson e gli abitanti del pianeta guariscono la Terra con il canto.
L’ambiguità dei Radiohead: Karma Police, 1997
Diretto dal regista Jonathan Glazer, il video ha vinto moltissimi premi. Il brano è tratto da OK Computer, album considerato tra i migliori del decennio e, in assoluto, nella storia della musica leggera.
Nel filmato lo sviluppo della storia è tanto semplice quanto misterioso. Un’auto senza conducente insegue un uomo che corre nel buio. Sul sedile di dietro c’è il cantante della band. A un certo punto l’uomo che scappa si volta e si scopre che l’auto ha perso benzina. E a quel punto lui dà fuoco al combustibile.
Glazer aveva già presentato l’idea al cantante Marylin Manson, che però la rifiutò. Il regista spiegò in seguito che la sua intenzione era di girare qualcosa di semplice ed essenziale, dove «l’intera narrazione potesse essere contenuta in una singola frase».
Piccola curiosità: l’attore che interpreta il fuggitivo si ustionò il pollice durante le tante prove di accensione dei fiammiferi dietro alla schiena.
Fatboy Slim fa esplodere cose: Gangster Trippin’, 1998
Il video del singolo di Fatboy Slim, tratto dal suo album di maggior successo You’ve Come a Long Way, Baby, è stato diretto da Roman Coppola, figlio di Francis Ford Coppola e fratello di Sofia Coppola.
Non c’è alcuna trama: si tratta semplicemente di oggetti che esplodono al rallentatore e a velocità normale. L’ispirazione arriva dal finale del film capolavoro Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, una delle opere preferite dallo stesso Coppola.
Da quanto si racconta, la sceneggiatura del videoclip consisteva in una sola riga: “Far esplodere cose”.
Le fiamme di solitudine dei System Of A Down: Lonely Day, 2006
In questa triste ballata del gruppo metal armeno-statunitense appaiono molteplici elementi che prendono fuoco.
Ambientato in una Los Angeles cupa e rallentata, secondo l’interpretazione dei fan le fiamme rappresenterebbero la solitudine (il testo della canzone parla di questo) oppure il lento sfacelo del mondo, vissuto con indifferenza dalla gente.
La casa dei divertimenti di P!nk tra i migliori video musicali di fuochi e incendi: Funhouse, 2009
Il singolo che ha dato nome all’intero album (il quinto) della cantante statunitense tratta della vita paragonandola a un carnevale. «I carnevali dovrebbero essere divertenti, ma in realtà sono piuttosto inquietanti» spiegò lei, da qui l’iconografia dei clown spaventosi che pervadono tutto il video, diretto da Dave Meyers.
L’ambientazione è una zona arida che si rivela essere ciò che rimane di una casa che sta bruciando.
L’amore tossico di Eminem e Rihanna: Love The Way You Lie, 2010
Diretto da Joseph Kahn, il video tratta di violenza domestica. Qui il fuoco è sia passione che distruzione.
Il filmato ha vinto molti premi e rotto diversi record dell’epoca, tra cui il maggior numero di visualizzazioni in un giorno (6,6 milioni).
Oltre a Eminem e Rihanna, appare anche la celebre attrice Megan Fox, che interpreta la donna alle prese con una relazione tossica.
Il dramma di David Guetta: Just One Last Time ft. Taped Rai, 2011
Nel video del brano del dj e produttore musicale francese David Guetta, cantato dal duo svedese Taped Rai, l’incendio è centrale nella storia.
Diretto dal regista Colin Tilley, racconta di un uomo che, in una casa andata parzialmente a fuoco, ricorda la morte della sua amata. Nel ricordo, cerca di cambiare il passato. A quel punto scappa dalla casa della ragazza per andare a divertirsi con Guetta, quando però viene a sapere del rogo. Allora corre a salvare lei. Ce la fa, ma lui muore durante il salvataggio.
Le brave ragazze come Billie Eilish vanno all’inferno: All the good girls go to hell, 2019
Estratto dall’album When We All Fall Asleep, Where Do We Go?, il video è diretto dal regista Rich Lee. Oltre all’evidente simbologia biblica dell’angelo caduto dal cielo, l’artista ha posto l’evidenza sui cambiamenti climatici. Eilish si ritrova invischiata in una pozza di petrolio e a fatica riesce a uscire, lasciando dietro di sé una scia che si incendia. Il tutto, a detta della cantante, sarebbe una metafora del riscaldamento globale e della minaccia dell’inquinamento sulle specie viventi.
Le sagome che si vedono danzare in mezzo alle fiamme rappresentano coloro che se ne fregano della crisi climatica.