Chi era Santa Barbara, patrona dei pompieri
Si festeggia il 4 dicembre ed è spesso rappresentata con un pavone, oppure accanto a un cannone o una torre — rigorosamente con tre finestre (spiegheremo poi il motivo). Si tratta di Santa Barbara, patrona dei pompieri ma anche degli artificieri, dei marinai, dei genieri, del geologi, dei minatori, degli artiglieri e di molti altri.
Di lei si sa davvero poco e la sua leggendaria vita è stata raccontata in molte versioni differenti. Chi era, dunque, questa Santa, è perché è diventata la protettrice dei Vigili del Fuoco?
La storia di Santa Barbara
Siamo nel III secolo dopo Cristo. Il cristianesimo è ancora un religione relativamente giovane, che dalla Palestina ha iniziato a diffondersi per l’Asia Minore e il Mediterraneo. In tutto l’Impero Romano i cristiani sono costretti alla clandestinità, pena la tortura e la morte.
È in questo scenario che vive Barbara. Non sappiamo bene dove: c’è chi dice Nicomedia, chi Antiochia, entrambe nell’odierna Turchia. Alcuni la collocano invece in Egitto, altri in Libano, altri ancora in Italia, a Roma o in Toscana.
Fatto sta che Barbara è figlia di un certo Dioscoro, un pagano. Il padre, per tenerla lontana dai tanti pretendenti oppure — secondo altre versioni — per punirla di un comportamento sgradito, fa costruire un edificio, forse una torre, allo scopo di rinchiudervi la figlia. Lei, accorgendosi che la struttura ha solo due finestre, chiede ai muratori di farne tre, così da onorare la santissima trinità. Nel frattempo, infatti, Barbara è diventata cristiana, probabilmente seguendo l’esempio di sua madre, convertitasi di nascosto, o perché istruita così da alcuni sapienti.
La terribile morte
Quando il padre scopre che sua figlia è devota a Gesù e al suo credo, tenta di ucciderla. Per miracolo lei riesce a scappare, così lui la denuncia alle autorità romane. Barbara viene torturata con abiti pieni di spine ma il Cristo le appare per curare le ferite. La bastonano, ma le verghe diventano piume di pavone. Tentano di bruciarla, ma le fiamme si spengono. Alla fine le vengono asportate le mammelle e suo padre la porta sulla cima di una montagna, dove decapita lei e un’altra giovane cristiana, che diverrà poi Santa Giuliana.
Dopo il parricidio, un fulmine caduto dal cielo uccide Dioscoro.
L’origine della venerazione di Santa Barbara
Dopo la morte, di cui non si ha alcuna data precisa, i corpi di Barbara e Giuliana vennero seppelliti. Di nuovo, il luogo è incerto. Pare tuttavia che le loro spoglie favorirono molte prodigiose guarigioni.
Venerata già a partire dal VI secolo, sia dai cristiani d’occidente che d’oriente, Santa Barbara è diventata una figura centrale per i fedeli soprattutto alla fine del ‘200, quando una delle tante versioni della sua storia apparve nel manoscritto Legenda Aurea. Si tratta di una raccolta di agiografie (le biografie dei santi), scritte dal frate Jacopo da Varazze, vescovo di Genova. Scritta in latino, fu uno dei libri più tradotti e ricopiati dagli amanuensi durante tutto il Medioevo.
Proprio nel Medioevo il nome Barbara cominciò a diffondersi tra le bambine battezzate e rimane ancora oggi molto usato in tutta Europa e nei paesi anglosassoni. L’omonima città californiana è stata chiamata così nel ‘600 dall’esploratore spagnolo Sebastián Vizcaíno.
Santa Barbara, patrona dei pompieri e di molte altre categorie
Essendo la sua leggenda piena di elementi, la figura di Santa Barbara è stata reclamata come patrona in molti ambiti differenti.
Per via della torre con le tre finestre è diventata patrona di architetti, muratori, tagliapietre e campanari.
Per il fuoco che non l’ha ustionata e il fulmine che ha colpito il padre, è considerata protettrice dei Vigili del Fuoco, ma anche di tutti quei mestieri che hanno a che fare con fiamme ed esplosioni, dunque militari e minatori.
Particolarmente importante è il suo ruolo a salvaguardia dei depositi di munizioni. Non a caso i fabbricati ove si conservano i materiali esplosivi — cioè le polveriere — vengono chiamati anche santabarbare. Di solito all’interno di questi edifici vengono affissi ritratti della santa, così come nelle gallerie usate dai minatori.
Sul sito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si legge: «Santa Barbara è la Santa che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano “in pericolo di morte improvvisa”».
La santa, inoltre, è invocata al termina della preghiera dei pompieri.