Gli incendi per il caldo record in Canada dell’estate 2021
Firewall racconta i grandi incendi della storia: tragedie che hanno portato morte e distruzione, generate da eventi naturali, dal caso o dall’intervento umano. Stavolta raccontiamo un evento recentissimo, cioè gli incendi per il caldo record in Canada dell’estate 2021, che hanno cancellato un intero villaggio.
Tre giorni di caldo record a giugno 2021
Dapprima è arrivata un’ondata di calore senza precedenti, che per diversi giorni ha distrutto ogni record. Poi sono cominciati gli incendi, ennesimo indizio del precario equilibrio climatico del nostro pianeta e conseguenza della crisi ambientale in corso.
La British Columbia (o Columbia Britannica) è la regione più occidentale del Canada. Affacciata sul Pacifico, ha come capoluogo la città di Victoria, ma il centro urbano più popoloso è Vancouver, che ha la terza area metropolitana più popolata del paese.
Al centro delle cronache più recenti, tuttavia, è stato il minuscolo villaggio di Lytton, situato a circa 4 ore e mezzo di auto da Vancouver.
Qui, per tre giorni consecutivi, a partire dal 27 giugno 2021, la colonnina di mercurio è salita costantemente, fino ad abbattere ogni record. Il 29 giugno il termometro segnava infatti ben 49,6°C. Si tratta non solo della più alta temperatura mai registrata in Canada ma anche la più alta a nord del 45º parallelo, superiore a ogni dato finora catalogato in Europa e in Sud America.
Un fenomeno chiamato “cupola di calore”
Gli scienziati di tutto il mondo che stanno studiando i cambiamenti climatici credono che la causa di tale anomala ondata di calore sia dovuta a un fenomeno che chiamano heat dome, cioè “cupola di calore”.
In parole povere, l’aumento della temperatura media dell’Oceano Pacifico e la presenza di gas serra che rallentano la dispersione del calore causano la formazione di una vera e propria cappa. Molto grande e assai lenta, questa blocca le correnti ventose che solitamente portano refrigerio nella parte nord-occidentale del Nord America.
Le temperature record hanno portato anche a un notevole aumento di morti improvvise: sono state 719 nella settimana più calda (il triplo del normale), secondo la capo medico legale del British Columbia, Lisa Lapointe.
Pure nella zona nord-occidentale degli Stati Uniti ci sono state vittime, nell’ordine di decine, soprattutto anziani, tra gli stati dell’Oregon e di Washington.
Dopo il caldo, gli incendi
Il 30 giugno, appena il giorno dopo quel 49,6°C fatto segnare dai termometri, una serie di roghi è scoppiata in tutta la zona. Centinaia di incendi, innescati dalle molte tempeste di fulmini avvenute in seguito all’ondata di calore, hanno devastato il territorio. A causa del caldo, le fiamme sono dilagate molto rapidamente e il piccolo villaggio di Lytton è stato quasi interamente spazzato via. Circa il 90% delle strutture è andata in cenere.
Nel momento in cui stiamo scrivendo, dopo oltre 10 giorni dai primi incendi, ce ne sono ancora quasi 300 attivi in tutta la British Columbia e per ora è ancora impossibile un conteggio degli effettivi danni causati alle strutture e soprattutto alla natura, che anno dopo anno sembra gridare — invano — «pietà».
Main Street #Lytton pic.twitter.com/EVuFpWAt08
— Aaron McArthur (@Aaron_GlobalBC) July 9, 2021