La realtà virtuale per allenare i pompieri all’azione
Seguire le strategie, ripetere le procedure e metterle in pratica in tanti scenari differenti: sono le azioni alla base di ogni allenamento, che si tratti di sport, situazioni d’emergenza o manovre militari. Anche per i Vigili del Fuoco l’addestramento è indispensabile per imparare come comportarsi nelle diverse circostanze di pericolo in cui potrebbero, prima o poi, trovarsi. Questi tipi di allenamento sono molto complessi da organizzare. Lo sono a livello economico, perché richiedono un importante utilizzo di scenari (affitto di strutture, location, mezzi e materiali). E lo sono pure per quanto concerne la sicurezza, dato che, nonostante siano simulazioni, il rischio è sempre in agguato. Per questo, come già avviene diffusamente in ambito aeronautico e medico, negli ultimi anni sta iniziando a diffondersi l’uso della cosiddetta realtà virtuale per l’addestramento dei pompieri.
L’importanza dell’allenamento virtuale
Secondo la US Fire Administration tra il 2008 e il 2014, negli USA, sono morti più di 100 vigili del fuoco durante l’addestramento. Lo stress e lo sforzo eccessivo sono stati i responsabili del 70% dei decessi. Il resto riguarda cadute, collisioni, guasti degli autorespiratori e altri tipi di incidenti. Da qui la necessità di investire su metodi alternativi.
James Mullins, pompiere volontario e professore associato presso l’Institute for Intelligent Systems Research and Innovation (IISRI) della Deakin University dello Stato di Victoria, in Australia, ha progettato il Flaim Trainer. Si tratta di un sistema basato proprio sulla realtà virtuale. Sicuro, economico e realistico (sono state raccolte riprese di incendi reali per creare la simulazione video), permette di ricostruire molteplici situazioni e scenari: incendi in auto, in abitazioni, in boschi, in aereo…
Come funziona la realtà virtuale per l’addestramento dei pompieri?
Sono diverse le società e i consorzi di aziende che si stanno lanciando in questo settore.
Generalmente si usa un visore per immergersi a 360° nel contesto, mentre gli auricolari riproducono suoni e rumori tipici di un’emergenza. Apposite apparecchiature dotate di sensori aiutano a verificare se il loro utilizzo è quello corretto. La tuta ha inoltre una serie di resistenze elettriche che si scaldano quando il pompiere si “avvicina” alla fonte di calore virtuale. Questo rende l’esperienza ancora più realistica.
Spesso vengono anche monitorate le reazioni fisiche del Vigile del Fuoco (battito cardiaco, respirazione, livello di stress) così da suggerire eventualmente nuove strategie durante le reali emergenze.
Adottati come programmi sperimentali da diversi corpi, non solo in Australia, tali sistemi stanno dando ottimi frutti.
La situazione in Italia
Nel 2019, presso il Polo didattico della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco dell’Emilia Romagna a Bologna, si è tenuto uno stage sull’uso della Realtà Virtuale per la simulazione di scenari e ambientazioni durante un incendio.
L’azienda olandese FireWare, specializzata in queste tecnologie, ha presentato i suoi dispositivi ai pompieri presenti. Attraverso l’esperienza del cosiddetto gioco serio, i partecipanti hanno potuto sperimentare i sofisticati effetti visivi solitamente usati sui set cinematografici.
Col diffondersi di queste tecnologie, oltre a risparmiare fondi preziosi per attrezzature e uomini e offrire a questi ultimi maggior sicurezza, si potranno avere anche reparti sempre più preparati a ogni situazione.