L’incendio al Ringtheater di Vienna nel 1881
La sera dell’8 dicembre del 1881, gli spettatori del Ringtheater di Vienna si erano appena seduti per assistere a uno spettacolo. Prima ancora che il sipario si aprisse, tuttavia, divampò un incendio. A causa della mancanza di sistemi di sicurezza adeguati, l’incidente si trasformò in tragedia. I morti furono centinaia, e l’evento è ancora ricordato come uno dei peggiori roghi del XIX secolo in tutto l’Impero austro-ungarico.
Indice
A fine ‘800 Vienna era il centro d’Europa
Nel 1881 Vienna stava vivendo una fase di enorme espansione demografica, artistica e culturale, iniziata un paio di decenni prima con la formazione dell’Impero austro-ungarico, governato dagli Asburgo.
La popolazione superava il milione di abitanti (erano meno della metà appena trent’anni prima) e la capitale austriaca pullulava di attività. Ovviamente la scena teatrale era molto vivace e i teatri cittadini erano molti. Tra questi, il Ringtheater, costruito tra il 1872 e il 1874 lungo la Ringstraße, l’anello di viali (da qui il nome del sistema di strade e del teatro: Ring, anello) che circonda il centro storico medievale, fatto realizzare dall’imperatore Francesco Giuseppe I d’Asburgo poco meno di 10 anni prima.
La sera dell’8 dicembre 1881, presso il Ringtheater andava in scena I racconti di Hoffmann di Jacques Offenbach, un’opera comica del compositore franco-tedesco, considerato il padre dell’operetta.
La rappresentazione iniziava alle 19,00 e il pubblico stava prendendo posto in sala quando, dietro alle quinte, i tecnici accesero le luci a gas per lo spettacolo (le lampade elettriche a incandescenza erano state brevettate appena un paio di anni prima, ed erano ancora molto rare).
Le cause dell’incendio al Ringtheater di Vienna
Erano cinque le lampade a gas che dovevano accendersi. A causa di un malfunzionamento, però, le scintille non scoccarono. Il gas, tuttavia, uscì, e a un successivo tentativo di accensione le lampade esplosero. Le fiamme prodotte si propagarono rapidamente ai fondali, alle quinte e alle scenografie. Dal palcoscenico, raggiunsero presto il resto della sala, alimentate dall’aria che entrava da un finestra laterale.
Attori, tecnici e spettatori provarono immediatamente a precipitarsi fuori. La fuga, però, era resa difficoltosa dal fatto che le luci di emergenza non si accesero (per risparmiare, i gestori del teatro riempivano d’olio le lampade d’emergenza solo in occasione delle ispezioni di sicurezza). Per di più, le porte di uscita si aprivano solo dall’interno, e con la folla accalcata diventarono una trappola.
Mentre il teatro bruciava, arrivarono i soccorsi, ma per un malinteso i pompieri si convinsero che all’interno fosse ormai vuoto e tutti fossero scappati, quindi richiamarono gli uomini che stavano tentando di entrare perché la situazione era diventata pericolosa.
Per gran parte di coloro che stavano nel teatro, non ci fu scampo.
Il Ringtheater di Vienna andò completamente distrutto
Morirono a centinaia. Il numero ufficiale parlò di 384 vittime, ma stime fatte a posteriori ritengono che il numero reale sia molto più alto: addirittura attorno a mille.
Visto lo stato dei corpi, in molti casi fu necessaria l’identificazione attraverso l’impronta dentale. Fu la prima volta che questo metodo venne utilizzato.
Il Ringtheater andò totalmente distrutto e non venne più ricostruito. Al suo posto, l’imperatore finanziò di tasca sua la costruzione di un condominio, con all’interno una piccola cappella in ricordo delle vittime. Tutto il denaro ricavato dagli affitti degli appartamenti, sarebbe andato a finanziare opere di beneficienza.
Tra gli inquilini del palazzo, per un certo periodo figurò Sigmund Freud, padre della psicanalisi.
Nel ’45 l’edificio fu gravemente danneggiato dalla guerra e successivamente fu demolito. Oggi, sul medesimo terreno, sorge la sede direttiva della Polizia di Stato. Una targa, sul muro esterno, ricorda la strage del Ringtheater.
Le conseguenze dell’incendio sulle norme di sicurezza
La disgrazia ebbe una grande eco, nazionale e internazionale. L’incidente contribuì a varare nuove regole per tutti i teatri del paese. Tra queste: l’uso di oggetti di scena non infiammabili, l’installazione di un sipario di sicurezza, l’apertura delle porte verso l’esterno (questa norma fu poi estesa a tutti gli edifici pubblici) e la presenza stabile, per i grandi teatri, di un funzionario di sicurezza.