Storie di pompieri e incendi nella letteratura
Il fuoco è fin dalla notte dei tempi uno dei simboli più potenti. Dalla filosofia alla religione, le fiamme sono un ingrediente fondamentale, portatore di distruzione ma anche di rinascita. La letteratura, ovviamente, ne ha fatto largo uso — a volte puramente allegorico, altre come elemento scatenante ai fini della trama. C’è poi il fascino ambiguo che il fuoco esercita sui lettori: da un lato la tragedia, dall’altro le storie dei personaggi che combattono o provocano tali roghi. E in mezzo il mistero e la passione, la rivincita e la ribellione, la follia e la redenzione. Abbiamo quindi provato a stilare una lista di alcune tra le più affascinanti e interessanti storie di pompieri e incendi nella letteratura.
Due pompieri “letterari”: Montag e Robbino
Nei libri, così come nella realtà, laddove c’è un incendio ecco che arrivano i pompieri. Ma che succede se le cose andassero in senso opposto? Se fossero i pompieri a causare i roghi? È quello che capita nel celeberrimo Fahrenheit 451, capolavoro di fantascienza distopica scritto nel 1953 dallo statunitense Ray Bradbury.
La trama — nata a partire da un racconto breve intitolato The Fireman e pubblicato nel 1951 — narra di un futuro imprecisato in cui leggere e possedere libri è un reato. Un corpo speciale dei vigili del fuoco ha dunque il compito di bruciare ogni tipo di manoscritto. Uno di loro, il protagonista, è Guy Montag. Lui adora bruciare le case di chi nasconde e contrabbanda libri, ma pian piano comincia a chiedersi cosa ci sia di tanto importante, tra le pagine, da far rischiare così tanto alle persone pur di leggere. Comincia quindi a salvarne qualcuno di nascosto.
Di tutt’altra pasta, invece, è fatto Giuseppe Robbino, protagonista di uno degli episodi che compongono il libro Cuore di Edmondo De Amicis. Intitolato L’incendio, il racconto si ispira a un fatto realmente accaduto. Era il 27 gennaio del 1880 quando Robbino (a volte citato come Robino, o Rubino), insieme a tre suoi colleghi, con un atto di grande eroismo salvò dalle fiamme diverse persone intrappolate in una casa in via Roma, a Torino. L’episodio rimase talmente impresso a De Amicis che lo usò come spunto, omaggiando il pompiere inserendo il suo vero nome nella storia.
I grandi incendi della letteratura
Quo Vadis?, opera dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, premio Nobel per la letteratura nel 1905, è ambientato nella Roma imperiale — come ben sa chiunque abbia visto il film, uno dei più grandi colossal degli anni ’50. Sotto il governo di Nerone, tiranno e despota, si racconta di amori impossibili e differenze culturali tra cristiani e patrizi romani. Fino al grande incendio di Roma del 64 d.C. e alla persecuzione dei cristiani.
Un altro grande classico è Via col vento, scritto da Margaret Mitchell e uscito nel ’36. Il romanzo ebbe così successo che venne tradotto in 37 lingue, oltre ad aver dato vita all’omonimo e pluripremiato film.
La storia è ambientata nel Sud degli Stati Uniti durante la guerra di secessione. La protagonista è Rossella O’Hara, una ragazza sveglia e ambiziosa che, tra amori impossibili, matrimoni combinati e grandi proprietà terriere, cerca di cavarsela in mezzo a una guerra che distrugge buona parte delle ricchezze del Sud e mina lo spirito degli uomini e delle donne di quelle terre. A un certo punto Rossella assiste al grande incendio di Atlanta, scatenato dai nordisti, fuggendo dalle fiamme su un carretto recuperato all’ultimo.
Da un classico all’altro, ecco il mastodontico Guerra e pace di Tolstoj, capolavoro assoluto della letteratura mondiale di tutti i tempi. Suddivisa in quattro parti, l’opera mescola personaggi reali e fittizi, tra conti, principi, eredità, gelosie, duelli, guerre e morte, fino al grande incendio di Mosca, provocato dai francesi, che distrugge buona parte della città.
Molto più recente, infine, è Incendi, dello scrittore Premio Pulitzer Richard Ford. Dato alle stampe nel 1990, è ambientato nell’estate del 1960, nello stato del Montana. La città di Great Falls, circondata da foreste e montagne, viene accerchiata dal fuoco. Con le fiamme sullo sfondo, nella trama si intrecciano le vicende di una famiglia che si sgretola, tra amori fuori dal matrimonio, la perdita di lavoro e il dissolversi dell’innocenza del protagonista, un ragazzino. Dal libro è stato tratto un film intitolato Wildlife.
Storie di piromani
Non solo di eroi si parla, nella letteratura, ma anche di personaggi che appiccano incendi con lo scopo di fare del male, al limite tra la pazzia e la malattia mentale.
Tra gli esempi più famosi ce n’è uno in Jane Eyre, di Charlotte Brontë. Il romanzo, pubblicato nel 1847, narra la vita di una ragazza orfana cresciuta da parenti che la maltrattano, tra scuole severe, una vita fatta di sofferenza e la morte di amici del cuore. Solo l’incontro con Mr. Rochester porterà Jane ad vivere una parvenza di felicità. Ma la scoperta che il suo amato è in verità sposato con un’altra donna, Bertha Antoinetta Mason, manderà a monte il matrimonio. Allora Bertha, chiusa in soffitta perché violenta e folle, appiccherà un incendio alla casa in cui vive, morendo tra le fiamme e ferendo il marito.
È invece al limite dell’assurdo e del grottesco Prove per un incendio dello statunitense Shalom Auslander. Il romanzo, pubblicato nel 2012, ha come protagonista Solomon Kugel, un uomo adulto in fuga dall’ossessione della morte e del passato drammatico del suo popolo: gli ebrei. Si trasferisce con la madre, la moglie e il figlio a Stockton, un paesino della provincia americana. Qui a un certo punto spunta fuori un misterioso piromane, che appicca incendi nelle varie fattorie vicine, aggiungendo stress e ansie alla vita del protagonista. Come se non bastasse, nella sua soffitta abita una vecchina che sostiene di essere… Anna Frank.